Sei un vero sushi lover? Ebbene, se la risposta è si, noi di RAN siamo qui per darti una bella notizia! Se vuoi rendere ancora più piacevole la degustazione del nostro sushi, possiamo abbinare la bevanda giapponese per eccellenza, il sake che negli ultimi anni ha suscitato forte interesse e si è fatta conoscere grazie a eventi dedicati a questo alcolico a base di riso e a momenti di approfondimento nel corso di importanti manifestazione gastronomiche. Ma andiamo per ordine.
Cos’è il sake e come si produce?
Il sake, non sakè, non è un liquore o un distillato, non è vino né birra, ma una bevanda ottenuta dalla fermentazione del riso. Esistono varietà di riso utilizzate esclusivamente per la produzione di questa bevanda alcolica. La fermentazione è indotta da un microrganismo (una muffa) chiamato koji‐kin e dall’aggiunta di lievito (kobo).
La gradazione alcolica del sake varia dal 13% al 16%. Si può bere caldo o freddo, a seconda della stagione e del contesto. Alcuni tipi, poi, se riscaldati a bagnomaria sino a 40° o 50° sviluppano complessità, corpo e una piacevolissima bevuta, specialmente se accompagnati a piatti succulenti o con climi freddi o invernali”. In genere però, la temperatura di servizio ideale è simile alla temperatura del cibo con cui viene servito il sake.
A seconda delle tipologie, si può bere in tazzine di terracotta o di ceramica, oppure in bicchieri di vetro. Un altro recipiente tradizionale è il masu, una sorta di scatolina in legno di cedro.
Origini e storia del sake
Quella del sake in Giappone è una storia millenaria, inevitabilmente legata all’origine della coltivazione del riso. I più antichi scritti su questa bevanda si trovano in alcuni documenti cinesi del terzo secolo, che rivelano che “i giapponesi sono molto appassionati di sake” e “sono soliti berlo in compagnia nelle occasioni di lutto”. I templi scintoisti e buddisti iniziarono a produrlo tra il XII e il XV secolo, periodo in cui si svilupparono le tecniche moderne di fermentazione.
Alcuni ristoranti, anche in Italia, stanno puntando su una proposta interessante, per far scoprire al pubblico le caratteristiche di questa bevanda alcolica che accompagna perfettamente le specialità della cucina nipponica.
I principali tipi di sake
Esistono vari tipi di sake, articolati in categorie che differiscono fra loro per la percentuale di sbramatura del riso e l’eventuale aggiunta di alcol al termine della fermentazione. Levigando il riso, si eliminano elementi indesiderati come grassi e proteine, garantendo una più spiccata aromaticità e una maggiore eleganza del prodotto finale.
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